Life’s What You Make It
dal 28 Settembre al 12 Ottobre 2024
Laboratorio41 – Macerata
Da sempre, per sempre…
Roberto Marchionni è artista di difficile cattura: esteta pragmatico teologico, per la sua ricerca.
Per stanarlo si deve uscire dal tempo e seguire il suo spazio, quello che ci concede e ci intrappola: vediamo il mare in cielo, sedie, candele e libri che vanno consumandosi, colombe con musetto preoccupato, tentativi di spartiti sopra il pianoforte, in altri casi ci concede un violoncello, labbra che possono parlare solo di occhi dentro nuvole, fenomenale l’uomo di spalle guardato dall’animale in sorpresa o direi spavento.
Poi torna il sole, l’occhio di nuovo, la bottiglia, il vino, il bicchiere: l’appetito. Una rondine sfugge per avventura alla grata e alla rosa o altra spezia non indovinabile.
Anche la colomba ha bisogno di una scala in alto che l’avvicini al soffitto e a un vetro rotto per una via di fuga.
Si veda Ugo Foscolo: “Se io non andassi sempre fuggendo“.
Le colombe di Roberto Marchionni hanno un profilo preoccupato, per la semplice irragionevole ragione che sono mani, che portano fiori alle tombe, attesi da mani metafisiche.
Roberto Marchionni maneggia da pensatore pochi simboli, i più complessi, vi è anche un mulino alla finestra, scopritore del sale, naturalmente a vento, si veda da qualche parte Don Chisciotte. Credo che il suo segno, per dare una nota di storia dell’arte sia leggero come quello di Matisse e forte come quello di Picasso, dei due prende solo sé stesso, il suo andare a spasso nel tempo: sa bene che separare passato, presente e futuro è pura illusione.
Il suo è un segno che scende da Venezia ad Ancona, segno Adriatico per eccellenza, e per tutte le culture che lo hanno portato a lui come dono di stile, azione e teoria.
Giovanni Prosperi
Al mio caro amico Roberto
Roma 22 1 2015