Roberto Marchionni – Life’s What You Make It

Life’s What You Make It

dal 28 Settembre al 12 Ottobre 2024
Laboratorio41 – Macerata

Il centro del culto è l’uomo, un uomo pratico, dato di fatto in sé stesso. Penso, dunque faccio.

Il dunque in questo caso va inteso come successione, come penso, poi, faccio: qualsiasi cosa: un quadro, un gesto.

Il fare è la più precisa negazione del nulla è l’anti-nulla, che poi ogni cosa possa dissolversi, non importa niente al senso della vita, il fare è l’oggetto con cui l’uomo officia se stesso.

Il luogo, per il momento, geografico dove l’uomo opera il suo essere desueto ma ancora praticabile.

Con molta prudenza Marchionni pone in potenza l’espansione extra-stellare, la possibilità  estrema, mentalmente sempre in atto dell’uomo gettato nell’universo perché progettato per l’universo.

Il tempo con-fuso non dissimilmente dalla lingua (è un dato di fatto che quasi ogni duraturo popolo ha avuto il suo) si accetta economicamente regolato sul fuso orario per codificare l’estero, l’estraneo; dall’interno, il quasi conosciuto: l’abituale.

Ogni momento concorre all’auto-minaccia temporale, la storia sconfitta e snervata è il lettino di uno psicanalista senza clienti.

Ancora l’attesa è la carta mancante, il sigillo simbolico nudo, intanto vestiamo i pensieri con l’umile materia esigendo da essa lo splendore della vista, la mente è la stanza intatta è la metafisica del cervello con la sua tecnologia di carne e sangue, il cervello è l’albero dove fruttificano i pensieri che sfuggono ai ricordi se non bloccati nell’oggetto con tutta la loro sublime imperfezione.

Si va nell’opera di Roberto Marchionni per accettazione spontanea: sono immagini in attesa di una risposta di qualità divina, che in sospensione aumentano la qualità umana della domanda.

Attendere che la tensione annulli la distanza, tra noi e l’oggettiva esposizione letta in queste poche righe progettuali.

Giovanni Prosperi