“Io sono colui che sono”…
Dire “Io sono” è molto più che affermare la propria presenza. È un atto di consapevolezza. È riconoscere che, indipendentemente dalle circostanze esterne o dalle etichette sociali, esiste un nucleo essenziale dentro di noi che non può essere definito da nulla al di fuori di sé. Questo “Io sono” è universale: non appartiene a una cultura o religione specifica, ma è il filo conduttore dell’umanità intera.
Nella spiritualità, questa affermazione è spesso associata a una connessione con il divino. Ad esempio, nella Bibbia, Dio si presenta a Mosè come “Io sono colui che sono”, un’espressione che sottolinea l’eternità e l’autosufficienza dell’essere. Allo stesso modo, molte tradizioni mistiche, come il Vedanta in India, insegnano che il riconoscimento del proprio “Io sono” porta all’illuminazione, al vedere sé stessi come parte del Tutto.
Roberto Marchionni
Laboratorio 41
